Christine
Lagarde, alla guida della Banca Centrale Europea (BCE), si dimostra ancora una
volta completamente inadeguata nella gestione della politica monetaria
dell'eurozona.
L'ennesimo insensato incremento dei tassi di interesse di un quarto di punto e l'incapacità di comunicare in modo efficace costituiranno un pericolo per la stabilità economica del nostro paese.
Le aspettative dei mercati erano chiare: una comunicazione coesa e sensata.
Tuttavia, ciò che è emerso dalla conferenza stampa successiva all'annuncio del rialzo dei tassi è stato un linguaggio oscuro e contraddittorio. Lagarde ha audacemente dichiarato: "Non si può dire che i tassi siano al picco", ignorando completamente il documento ufficiale della BCE che afferma chiaramente che i tassi di interesse di riferimento "abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo."
Questa mancanza di chiarezza è inaccettabile.
La sua affermazione che l'aumento dei tassi non è nell'interesse della crescita economica, specialmente quando l'inflazione è attribuibile a fattori legati all'offerta, solleva dubbi significativi sulla sua comprensione della politica monetaria.
Questo costante aumento dei tassi di interesse mette a repentaglio gli investimenti e minaccia di paralizzare l'attività economica. Gli investimenti, che hanno sostenuto l'economia italiana, sono ora a rischio di un crollo drammatico, con conseguenze potenzialmente catastrofiche per il paese.
Il crescente costo del denaro potrebbe mettere seriamente in pericolo le esportazioni italiane, che avevano conosciuto una crescita significativa in passato, ma ora rischiano di subire un'inversione di tendenza devastante.
La mancanza di trasparenza e l'atteggiamento di indifferenza verso le critiche potrebbero gettare l'economia dell'eurozona nell'abisso.
Il prezzo da pagare sarà estremamente alto.